STAMPA SERIGRAFICA

La serigrafia, il cui nome deriva dal greco/latino e significa letteralmente “scrittura sulla seta”, ha origini che risalgono all’Estremo Oriente, dove già nel X secolo d.C. venivano utilizzati telai di seta su cui si applicavano gli inchiostri per lasciare segni grafici o scritte.

La serigrafia moderna, come la intendiamo oggi, ha avuto inizio nel 1910, quando furono introdotte per la prima volta pellicole fotosensibili che permettono il passaggio dell’inchiostro. Questa innovazione ha segnato una svolta importante nella tecnica, che ha raggiunto il suo apice negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e Sessanta. In quel periodo, veniva largamente utilizzata per campagne pubblicitarie, cartelloni e anche negli studi d’artista, come dimostra l’opera di Andy Warhol con la sua celebre serie di ritratti di Marilyn Monroe.

Oggi la serigrafia trova impiego in molti ambiti. Molto apprezzata nel mondo dell’advertising, la serigrafia è impiegata su numerosi materiali. Ad esempio, nei tessuti è comune trovarla su magliette, vestiti, cravatte, abbigliamento sportivo e calzature. Anche nella plastica, dai pannelli ai cartelli segnaletici, è ampiamente utilizzata.

Il processo di serigrafia segue un metodo ben definito. Supponiamo di voler stampare una maglietta: si inizia con una cornice in legno o metallo, all’interno della quale è teso un tessuto permeabile, come seta o nylon. Questo tessuto, che può essere riutilizzato fino a usura, viene trattato in modo che alcune parti permettano il passaggio dell’inchiostro, mentre altre no. A seguire, si prepara una gelatina fotosensibile mescolata con un catalizzatore, lasciandola riposare per mezz’ora. La miscela viene poi applicata al tessuto del telaio con una spatola, detta racla, e l’eccesso viene rimosso.

Dopo questo passaggio, si fissa una pellicola fotografica che riproduce il disegno o la scritta. Il telaio viene poi esposto a una fonte di luce e calore, che indurisce alcune parti della gelatina. Le aree rimaste morbide vengono rimosse con acqua, lasciando libere le zone dove passerà l’inchiostro.